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Le migliori metriche PPC del 2021

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Davide Berardino

Una mini guida per scoprire tutte le migliori metriche PPC del 2021 e comprendere in maniera efficace come utilizzare all'interno di una campagna pay-per-click.

Grazie all’avvento della tecnologia e alle continue evoluzioni in campo digitale, anche il mondo del marketing ha subito delle profonde e importanti trasformazioni. Tra le grandi novità degli ultimi anni è arrivato a rivoluzionare il mondo della pubblicità online il pay-per-click. Ma come valutiamo l'efficacia di questa nuova metodologia di advertising online? In questo articolo ci soffermeremo proprio sulle migliori metriche PPC del 2021.

I numeri di una campagna pay-per-click non sono così semplici da decifrare, proprio per questo è necessario comprendere e analizzare tali dati, per capire se la campagna pubblicitaria in atto sia realmente efficace o meno.

A cosa servono le metriche PPC

Ricordiamoci che quando parliamo di metriche PPC ci riferiamo ad annunci pubblicizzati sui motori di ricerca che rimandino al vostro sito web. La particolarità di queste campagne sta infatti nella modalità di pagamento, che avviene solo nel momento in cui l’utente apre il vostro annuncio, facendo “click” (da qui il nome pay-per-click).

La piattaforma più conosciuta dove creare annunci PPC è senza dubbio Google Ads, ma non solo. Anche i social ora permettono di pubblicizzare i propri link di riferimento, come Facebook Ads o Twitter Ads.

L'importanza dell'utilizzo delle metriche sta proprio nella possibilità di misurazione dell'efficienza delle campagne, ossia il poter confrontare, analizzare e migliorare la propria strategia basandosi su dati reali. Scopriamo quali sono le più importanti e come utilizzarle.

Le Impression

Parlando di Impression facciamo riferimento al numero delle volte in cui la vostra pubblicità a pagamento è stata visualizzata dagli utenti nel web, sia dopo una richiesta specifica al motore di ricerca che durante la navigazione generica.

Prese singolarmente, le Impression possono dare un numero generico di visualizzazioni, utile soprattutto nella fase in cui è necessario far conoscere il proprio brand. Questa metrica, però, non fornisce dettagli ulteriori, per cui non permette di dare un giudizio sulla campagna pubblicitaria in corso.

I “Click”

Passiamo alla metrica PPC che possiamo definire un’onomatopea, vediamo perché. I click richiamano all'atto dell’utente di cliccare sul vostro annuncio. Tale azione lo conduce sul vostro sito web o sulla pagina di atterraggio scelta in precedenza. In un annuncio pubblicitario possono essere tracciate altre azioni che necessitano di un "click", alcune di queste ad esempio potrebbero essere:

  • Click su numeri di cellulare: queste azioni possono attivare una telefonata. Misurare questa tipologia di click non è molto semplice, poiché le telefonate non sempre possono essere confermate;
  • Click per invio di un messaggio: se il messaggio pubblicitario viene aperto arriva di rimando un messaggio che conferma l’azione. 
  • Sitelink: in questo caso i click si riferiscono all’azione che porta a cliccare sui link aggiuntivi del PPC. In questo caso, l’utente ha scelto di visualizzare un approfondimento e non il titolo principale dell’annuncio stesso;

Il CTR

Acronimo inglese di “Click Through Rate”, si riferisce alla percentuale di click in rapporto al numero delle Impression di un PPC. Queste percentuali non sono di semplice valutazione.

Google ce lo spiega così:

"Il CTR è il numero di clic ricevuti dal tuo annuncio diviso per il numero di volte in cui l'annuncio viene visualizzato: clic ÷ impressioni = CTR. Ad esempio, se hai 5 clic e 100 impressioni, allora il CTR è pari al 5%"

Ogni pay-per-click, infatti, si riferisce a un dato target, punta a un obiettivo specifico e viene tarato su alcuni dati che possono differire anche di molto rispetto ad un altro annuncio pubblicitario.

Bisogna sempre distinguere tra due diversi tipi di utenti: chi conosce il vostro brand e lo ricerca direttamente sul motore di ricerca e chi, invece, sta cercando un servizio o un prodotto generico. Queste tipologie di potenziale cliente sono estremamente diverse, così come una campagna generica e una più specifica. È plausibile che la prima generi un CTR più basso rispetto alla seconda, ma non dovrà creare in voi nessuna preoccupazione.

Un terzo utente a cui è possibile rivolgersi è colui che sta visitando un sito o ha precedentemente dimostrato un interesse verso un vostro servizio o prodotto. In questo caso, la campagna dovrà essere molto persuasiva e invitarlo a cliccare sul link, nonostante il soggetto non abbia iniziato una ricerca specifica.

Il CTR deve dunque essere interpretato a seconda della campagna che si è messa in atto e non in modo generico.

Le Conversioni

Entriamo nel vivo delle nostre metriche PPC : le conversioni. Una conversione avviene quando l’utente che ha cliccato sul vostro link compie un’azione successiva (compila un modulo di un contratto, acquista il vostro prodotto/servizio, si iscrive alle newsletter ecc). 

Le conversioni devono essere tracciate, altrimenti il dato finale non sarà chiaro e non sarà possibile comprendere fino in fondo la riuscita della vostra campagna. In questo caso, vi vengono in aiuto strumenti come Google Analytics e Google Tag Manager.

Come Calcolare i costi delle azioni

Ora che abbiamo dato un significato a impressioni, clic, CTR e conversioni, dobbiamo stabilire il costo di queste azioni.

In linea generale, i costi principali possono essere così riassunti:

  • Costo per click: è possibile indicare il Costo per Clic massimo utilizzabile per la campagna;
  • Costo per impression: il modo migliore per arrivare a più utenti possibili, poiché non si basa sull’azione specifica dell’utente;
  • Costo per acquisizione: ottimizzare il costo in base alle conversioni che si vogliono ottenere.

I ROAS - Return On Advertising Spend

Il ROAS è un altro acronimo che serve a indicare il ritorno della spesa pubblicitaria, ovvero il ROI dell’annuncio. Questa metrica è fondamentale per calcolare tutte le entrate rispetto a ogni euro speso per la campagna PPC.

In questo caso parliamo di:

  • tasso di conversione: la percentuale di utenti che cliccano sul link di riferimento e diventano clienti o lead;
  • costo per conversione: il costo per creare un lead, calcolato come il costo totale di diviso per il numero di conversioni;
  • QS, ovvero il punteggio di qualità, che stabilisce il posizionamento degli annunci.

Quality Score 

Il Quality Score è il punteggio di qualità che viene utilizzato da Google, Bing e Yahoo e va a influenzare non solo il ranking degli annunci, ma anche il loro costo per click.

Questa metrica PPC valuta il grado di pertinenza che un motore di ricerca associa alle parole chiave utilizzate ed è molto utile per campagne PPC da ottimizzare. In via generale, più il punteggio di qualità è alto, maggiore sarà il rendimento del vostro annuncio pubblicitario.

Il Quality Score viene valutato su una scala da 1 a 10: maggiore sarà il punteggio, minore sarà il costo del click.

Metriche PPC per tutti

Sia che abbiate appena avviato la vostra attività, oppure che siate i titolari di un’azienda storica, il PPC è uno strumento di grande importanza al giorno d’oggi, che vi permetterà di aumentare le vendite e acquisire nuovi clienti.

Questa guida vi permette di comprendere il valore di una campagna pay-per-click e della rilevanza attuale dell’utilizzo di strategie di marketing avanzate, per migliorare il traffico sul vostro sito web e per aumentare le conversioni.

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