La lista base dell’ecommerce UX: Mai Più Senza

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Siamo nel pieno dell’estate, delle vacanze e delle liste di cosa non deve mancare in valigia. Noi di Bryan abbiamo fatto una lista speciale: la lista base dell’ecommerce UX che assicura un buon funzionamento e soprattutto le giuste conversioni. Buona lettura!


Lista ecommerce ux

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1. Breadcrumbs

Aiutano l’utente a capire dov’è. NB: scontato ma neanche tanto, i breandcrumbs devono essere cliccabili.

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2. Logo come rimando all’home page

Ormai è una pratica così diffusa che se il tuo e-commerce non lo usa l’utente si confonde. Quando il logo sarà sostituito dall’unicorno rosa, allora vai di unicorno rosa.

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3. Search bar interna al sito

La search bar è fare il trasloco per conto di tua nonna: a chi lo fa costa una gran fatica, ma l’utilità è immensa. NB: la search bar non sostituisce il menu di navigazione e la suddivisione in categorie e sottocategorie, ma la integra.

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4. Menu prodotti ben organizzato in categorie

Facile a dirsi, non sempre facile a farsi, perché il tuo catalogo prodotti avrà categorie con un sacco di pezzi e altre categorie semivuote più della Trattoria Semivuota di pozzettiana memoria. Che fare? Ricorri a un esperto in architettura dell’informazione.

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4. Categoria a parte per le offerte

Così sono immediatamente visibili e l’utente può andarci subito. Naturalmente puoi inserire i prodotti in offerta anche nelle rispettive categorie prodotto, magari evidenziando subito l’offerta con un badge ad hoc: è la stessa tattica che usano le GDO: facci caso, la prossima volta che vai a fare la spesa. in conversioni.

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5. Footer “rassicurante”

Compito del footer è di far capire all’utente di avere a che fare con un’azienda seria che non lo abbandonerà a se stesso. Inserisci nel footer la ragione sociale dell’azienda e tutte le informazioni richieste dalla legge, pagine di brand come la storia dell’azienda, pagine di customer care come condizioni di vendita, costo del trasporto e metodi di pagamento, richiamo alla pagina contatti, security labels.

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6. Immagini di qualità

Non averle è come mettere in piedi un negozio con la vetrina sporca: chi entrerà a comprare?

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7. Scheda prodotto dettagliata, desiderabile e multimediale

Qui molti ecommerce fanno cilecca, con schede riportate pari dai dati (e abbreviazioni incomprensibili ai più) di catalogo, informazioni in inglese, copy “piatto”. Per contro, l’azienda specializzata in website conversion Visual Website Optimizer riporta, tra gli altri, il caso di SixPackAbsExercises.com, cliente che ha aumentato le conversioni del 46% inserendo video nelle pagine dedicate alla vendita.

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8. Filtri e badge per i prodotti più popolari e best seller

“People love winners”, è una legge sociale che nell’e-commerce si traduce in questo: se un prodotto è popolare, i tuoi utenti lo compreranno più facilmente perché altri l’hanno già scelto per loro.

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9. Recensioni e testimonial

Lascia parlare chi usa i tuoi prodotti: così sei doppiamente convincente. NB: se usi dei testimonial, evita le foto stock, nomi generici e frasi da brochure. Usa le foto dei tuoi clienti veri, se possibile nome cognome azienda e ruolo (se non è possibile nome per esteso e cognome puntato), e le frasi che hanno detto, con il loro stile di comunicazione. Qui sono loro a parlare, non tu.

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10. Telefono nei contatti

Siamo nell’era dell’istant messaging, di Facebook e dei messaggi vocali WhatsApp, delle live chat e dei ticket, ma il telefono ha ancora un forte potere rassicurante: l’utente è più tranquillo perché gli sembra di poter avere una persona in carne ed ossa davanti a cui chiedere risposte immediate. Se poi è davvero così, ancora meglio.

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11. Elementi cliccabili in tutta l’area

Vai in un ecommerce, ha una bellissima grafica in stile Pinterest con carte allineate, ci clicchi sopra per spostarti da una all’altra… peccato che se il cursore non becca esattamente il testo, non succede nulla. Evita.

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12. Bottone “Aggiungi al carrello”

Sembra una cosa così scontata da non meritarsi un posto in lista. Eppure. Eppure abbiamo visto e-commerce con un’architettura fantastica, schede prodotto top, immagini superlative… e con bottoni Aggiungi al carrello minuscoli o inesistenti.

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13. Checkout al top

Non chiedere la registrazione prima dell’acquisto; chiedi solo i dati essenziali e usa se puoi opzioni di login da Facebook, Gmail, Twitter o altri social, in modo da avere i dati precompilati; organizza il percorso di checkout in step lineari, permetti all’utente di capire dove si trova e di poter tornare indietro; dai sempre il costo totale, incluse spese di trasporto e IVA; al completamento dell’acquisto, carica una pagina-riepilogo e/o manda una email automatica con tutte le informazioni sull’acquisto. NB: qui non c’entra solo la user experience ma la legge.

Lista alla mano, controlla il tuo e-commerce: manca qualcosa? Ne parliamo?


 

Extra tip: l’avvocato raccomanda…

Per completare la lista, serve la compliance: che non è un gioco di parole ma la normativa della legge. Non ci dilunghiamo oltre e iniziamo a regalarvi il primo “consiglio dell’avvocato”, che riguarda le informazioni da inserire nel footer. Ecco dunque i “Mai Più Senza”di fondo pagina:

  • Sede legale
  • Luogo e numero del Registro delle Imprese
  • Partita IVA
  • Capitale sociale dell’ultimo bilancio
  • Nel caso di Srl o Spa, presenza di un socio unico
  • Riferimento legale: art. 42 della legge n. 88/2009a che recepisce la direttiva 2003/58/CE

Per approfondire

Regole d’oro dell’e-commerce – Giovanni Cappellotto

25 excellent UX examples from ecommerce sites – Econsultancy