Il Cross Domain Tracking: cos’è e come funziona

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Scopriamo insieme l’importanza del Cross Domain Tracking per monitorare con precisione l’attività degli utenti mentre si spostano da un dominio all’altro.

Google Analytics è uno strumento prezioso per i marketers di tutto il mondo. Grazie ad esso, è possibile analizzare i report, controllare i dati, installare i codici di tracking ecc. Per chi possiede più di un dominio, però, può non essere sufficiente. Tenere traccia di tutti i movimenti  in modo corretto e non rischiare un aumento della frequenza di rimbalzi è possibile, grazie al cross domain tracking. Cos’è e come funziona lo scopriremo nei prossimi paragrafi.

La terminologia utile 

Prima di addentrarci nel mondo del cross domain tracking facciamo un breve riepilogo dei termini che andremo a utilizzare nell’articolo:

  • Dominio: il nome di un sito web (nomesito.it o nomesito.com)
  • Subdirectories: è la parte dell’URL dopo la barra (es: nomesito.it/blog)
  • Sottodominio: un’estensione del dominio principale, ma con un livello in più (es: blog.nomesito.it)
  • Subdomain Tracking (Monitoraggio sottodominio): monitoraggio di come un utente si sposta tra il dominio principale e i suoi sottodomini (nomesito.it e blog.nomesito.it)
  • Cross Domain Tracking (‍Monitoraggio interdominio): un singolo rapporto che mostra il comportamento degli utenti su due domini come se si trovassero su un unico dominio (miosito.it e nostrosito.it)

In sostanza, se il vostro sito web principale è “nomesito.it”, ma il blog è “blog.nomesito.it”, allora è necessario l’utilizzo del Cross Domain Tracking. Questo modo vi permetterà di monitorare l’attività degli utenti mentre si spostano dal dominio (nomesito.it) al sottodominio (blog.nomesito.it). In alternativa, è possibile utilizzare il CDT per monitorare l’attività dello stesso utente su due domini diversi di cui si è proprietari.

Cross Domain Tracking – La definizione

Partiamo subito dal significato di questo termine: il cross domain tracking altro non è che il monitoraggio interdominio. Questo strumento è necessario per poter conteggiare in modo preciso gli utenti che visitano siti web diversi, ma collegati l’uno all’altro. In questo modo, il visitatore viene tracciato come la stessa persona su più domini.

Per far sì che funzioni, è necessario poter accedere a entrambi i siti e alla configurazione. Il monitoraggio interdominio di Google Analytics funziona in un modo piuttosto semplice. Per far sì che un utente, atterrato sul proprio sito e rimandato tramite link a un’altra pagina interna al dominio, venga riconosciuto come un solo visitatore bisogna agire sui parametri. In questo caso, è indispensabile inserire nell’URL il parametro _ga=

In questo modo, Google Analytics capirà che l’utente che sta navigando è sempre lo stesso e non lo conteggerà due volte.

I requisiti essenziali per usare il Cross Domain Tracking

Per poter utilizzare in modo efficace il CDT è necessario disporre di quattro requisiti:

  • I siti web che desiderate monitorare devono avere la stessa proprietà di Google Analytics;
  • La pagina di destinazione deve avere l’impostazione del parametro _ga=
  • Risulta necessario avere l’accesso a Google Tag Manager per entrambi i siti;
  • Impostare “allowLinker” su “true”;
  • Mantenere sempre aggiornata la Referral Exclusions di GA

Conclusioni

In questo breve articolo abbiamo introdotto le funzionalità principali del Cross Domain Tracking. Per iniziare a prendere dimestichezza con questo strumento è importante non avere fretta. Siamo consapevoli della grande importanza dei dati, che oggi sono fondamentali per capire il percorso di un potenziale cliente. Il CDT è un modo per collegare tutti questi dati e per avere una panoramica d’insieme il più corretta possibile di ogni singolo utente.

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