Perché gli utenti abbandonano il carrello ecommerce

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Hai disegnato il sito con cura e attenzione, i tuoi prodotti sono interessanti e ben presentati, il tuo sito ha raggiunto un buon volume di traffico quotidiano; perché allora l’abbandono carrello ecommerce rimane così alto?
Analizzando i dati di comportamenti degli utenti su un miliardo di carrelli abbandonati, SalesCycle ha trovato i 6 motivi più ricorrenti. Come in una classifica all’incontrario, ecco una serie di dati e spunti di riflessione per migliorare il tuo store online.


Abbandono carrello ecommerce: i 6 motivi più frequenti

Abbandono carrello ecommerce

 

#6 Non riescono a trovare un codice sconto

 

Da sempre una delle strategie più usate per incoraggiare l’utente all’acquisto, spesso i codici sconto possono diventare un’arma a doppio taglio. La presenza di un box con scritto “Il tuo codice sconto” equivale a dire al nostro cliente “Stai pagando più di quanto potresti“; il senso di insoddisfazione può infatti portare a lasciare la pagina o, nel migliore dei casi, a cercare un codice sconto su google per poi tornare a concludere l’acquisto.
 

 

#5 La pagina di Checkout confonde i tuoi utenti

 

La pagina di Checkout è la pagina fondamentale dove l’utente inserisce i suoi dati sensibili, sancendo così la sua decisione ad acquistare: proporre troppi passaggi o essere pochi chiari su cosa l’utente deve fare crea dubbi e confusioni, che portano a sessioni non concluse e carrelli abbandonati. 

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#4 Dubbi sulla sicurezza dei pagamenti

Specialmente in Italia, dove l’ecommerce continua ad essere guardato con un pò di diffidenza, è importante fornire a chi naviga una piattaforma sicura e di cui potersi fidare. Evidenziare punti chiave come “Pagamento Sicuro”, “Consegna entro 48 ore”, dando l’idea di un percorso guidato, aiuta a mantenere i tuoi utenti sul sito.

 

#3 “Sto semplicemente dando un’occhiata.”

Girando fra gli scaffali del tuo negozio preferito, quante volte hai risposto così, allontanando il commesso che ti guardava come se fossi il dessert per cena? La stessa regola, tradotta nel mondo digitale, vale per gli ecommerce; non sempre infatti, tutti gli utenti accedono a uno store online per comprare. Un’elevata percentuale degli accessi ecommerce sono semplicemente visite di confronto, l’equivalente della classica passeggiata in centro per scoprire offerte e prezzi speciali. Offri ai tuoi utenti motivi per tornare, attraverso newsletter o campagne di remarketing, e inizia a monitorare i risultati.

 

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#2 Un account? No, proprio no!

La necessità di creare un account, lasciando i nostri dati e interrompendo così l’entusiasmo tipico dell’acquisto, è da sempre una delle scelte di design che fanno colare a picco il tasso di conversione di diversi ecommerce (SaleCycle misura fino al 23% dell’abbandono carrello ecommerce totale). La possibilità di prevedere un accesso da ospite, senza legarsi al sito e alle sue attività di marketing, può aiutare chi desidera terminare i suoi acquisti senza dover perdere tempo a completare form e aspettare ulteriori email di conferma.

 

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#1 Spese di spedizioni inaspettatamente alte

In cima alla nostra classifica, le spese di spedizioni rimangono il principale fattore che spinge gli utenti ad abbandonare il loro acquisto. Senza scomodare la psicologia e le leggi fondamentali del marketing, capita a tutti di avere in mente il prezzo ideale da pagare per quel prodotto, il prezzo a cui sentiamo di “aver fatto un affare”. Alterare questa percezione fa leva sulle nostre incertezze, mettendo in discussione il piano che avevamo in mente quando abbiamo deciso di procedere con l’acquisto. Un’ulteriore prova è l’enorme successo di iniziative come Amazon Prime che offre un anno di spedizioni gratuite, o degli sconti sulle consegne che diversi ecommerce applicano una volta raggiunta una soglia minima di prodotti aggiunti al carrello. 

 

Ok, mettiamoci al lavoro

Nel prossimo articolo analizzeremo una serie di best practice e scelte di design per migliorare l’abbandono carrello ecommerce, continua a seguirci sul nostro blog!