Google Ads costi aggiuntivi: cosa c’è da sapere

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Dal primo ottobre Google Ads ha inserito dei costi aggiuntivi per gli annunci pubblicitari. Scopriamo insieme quali sono e come evitare spiacevoli sorprese.

Google Ads è lo strumento messo a disposizione dall’omonima azienda statunitense per poter pianificare delle campagne pubblicitarie, usufruendo di budget più o meno grandi. Questo strumento è ampiamente utilizzato in tutto il mondo, con enorme successo. Oggi scopriremo i costi aggiuntivi di Google Ads, per avere una panoramica generale chiara e semplificata.

Informazioni utili sui costi aggiuntivi di Google Ads

Nonostante l’efficacia e la grande richiesta, Google ha deciso di applicare ulteriori spese per gli utenti che scelgono di pubblicizzare un determinato prodotto o servizio in giurisdizioni specifiche. Per poter capire il costo effettivo è necessario selezionare il paese in cui si intende pubblicare un annuncio.

In sostanza, ogni volta che un annuncio viene pubblicato in un determinato paese, possono essere addebitati dei costi operativi o ISD, che vengono aggiunti alla spesa per la pubblicità.

In particolare, possiamo dare uno sguardo al nostro paese di riferimento, cioè l’Italia. Dal 1 ottobre 2021, infatti, tutte le fatture e gli estratti conto di Google Ads hanno un sovrapprezzo del 2%. Questa percentuale indica i Costi Operativi di Natura Regolamentare e sono necessari per adeguarsi all’imposta sui servizi digitali vigente nella penisola italica.

Come riconoscere i costi aggiuntivi di Google Ads in fattura

Il 2% di Costi Operativi di Natura Regolamentare viene aggiunto alla fattura mensile e deve essere pagato entro l’emissione della fattura successiva. Inoltre, questi costi sono addizionati al budget del proprio account (se disponibile).

Facciamo un esempio: se avete un portafoglio di 50 € e il vostro ISD maturato è di 2,5 € per gli annunci pubblicati in Italia, ecco che l’addebito complessivo sarà di 52,50 € più eventuali spese relative a Iva ecc. 

Al contrario, se effettuate pagamenti anticipati, i costi aggiuntivi possono essere aggiunti in una fase successiva. In questo caso, il saldo rimarrà aperto e la detrazione sarà effettuata al prossimo pagamento utile. 

Come visualizzare costi aggiuntivi nel proprio account Google Ads 

Tenere sotto controllo le proprie spese è importante, soprattutto per intervenire in maniera tempestiva laddove qualcosa non funzionasse in modo adeguato. Ecco perché è necessario controllare le proprie fatture, anche quando si tratta di poche decine di euro investite. 

Per poter controllare, non dovrete fare altro che aprire la vostra fattura o l’estratto conto di riferimento. In seguito, cliccate sull’icona “strumenti”, poi “fatturazione” e, infine, scegliete “riepilogo”. Qui apparirà la voce “transazioni” e potrete vedere ogni voce della vostra fattura.

Le imposte vengono addebitate solo per il paese in cui state promuovendo il vostro servizio e sono calcolate in base al numero di clic registrati.

Attenzione al target

Per evitare spiacevoli sorprese, ricordatevi sempre di scegliere il target specifico di un determinato luogo. Gli annunci senza un pubblico definito, infatti, possono essere mostrati anche in località diverse dal vostro paese di riferimento (in Austria o in Germania, per esempio), perché quello che sponsorizzate potrebbe interessare quel dato pubblico. La responsabilità, dunque, è sempre vostra. Google non procederà con il rimborso delle imposte addebitate secondo una procedura legittima e da voi sottoscritta.

Per evitare fraintendimenti, Google spiega in maniera molto chiara la procedura per creare un target specifico. Ecco come fare:

  • Creare un rapporto “Distanza” predefinito
  • Eliminare tutte le righe predefinite
  • Aggiungere “Paese/zona (località dell’utente)”
  • Escludere i paesi che non interessano dalle proprie impostazioni 

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