App Store Optimization: come promuovere le tue app
Il Mobile sta mangiando Internet, diventando sempre più la modalità di fruizione di ogni tipo di contenuto; a Gennaio 2017 gli utenti mobile in Italia sono 28 milioni, con una penetrazione del 47% sull'intera popolazione. Gli utenti attivi sui social media sono 31 milioni e il numero di abbonamenti per traffico dati tocca quasi i 77 milioni, più di un abbonamento per abitante.
Spina dorsale dell'esperienza mobile sono le app, un touchpoint attraverso cui ogni giorno brand e utenti comunicano con scopi sempre diversi, come condivisione, informazione, intrattenimento.
Diventa quindi focale l'attenzione alla promozione di un App e al suo corretto posizionamento negli store digitali, la cosidetta App Store optimization.
Due sono i marketplace principali attraverso cui un utente può conoscere e decidere di scaricare un app: App Store per il mondo Apple e Google Play per il mondo Android.
Come su Google, Bing o Amazon, esistono una serie di interventi che le aziende possono realizzare per migliorare l'indicizzazione delle loro app, una SEO per le applicazioni mobili: quali sono i più importanti quando si programma un lancio di un'app?
App store optimization: i criteri di ranking su cui intervenire
I principali fattori di ranking su cui andare a concentrarsi sono:
- Title e description
- Keyword Selection
- Icona dell'app
- Recensioni e feedback
- Rilascio programmato di update e nuove versioni per migliorare stabilità e funzionalità dell'app
Semplice e chiaro: ottimizzare title e description
Sebbene le app dei brand dei più importanti non utilizzino keyword, affidandosi solo al valore e alla credibilità acquisite su altri canali, inserire all'interno del title della tua app keyword attinenti alle funzionalità dell'app (un esempio potrebbe essere: Musix- Lettore di file mp3) aiuta a migliorare il ranking e ad attirare più traffico organico verso la tua scheda prodotto.
Uno studio condotto da Tune dimostra che l'utilizzo ragionato di keyword all'interno di title e description porta ad un migloramento del ranking del 10,3%.
Alakazam o Abrakadabra? Scegli le keyword giuste
Quando si eseguono interventi di app store optimization, specialmente lato keyword, il marketplace di destinazione influenza tutte le scelte.
Ecco come funziona sui due colossi che abbiamo presentato poco fa:
App Store
L'App Store ha un campo dedicato (fino a 100 caratteri) dove puoi inserire keyword specifiche attinenti al settore di pertinenza della tua app, o le keyword che pensi aiutino la tua app a ricevere traffico e visualizzazioni.
Google Play
Come succede nel fratello maggiore Google Search, su Google Play l'indicizzazione è molto più vicina alla SEO, e le keyword possono essere inserite all'interno della description dell'app (fino a 4000 caratteri), che mantiene però il dovere di essere chiara, non ripetitiva e pensata per gli utenti. L'algoritmo interno di Google Play valuta i testi di ogni app e procede ad assegnare un ranking secondo criteri di rilevanza e coerenza.
Be an Icon: Cura il design della tua icona
Dato l'enorme numero di app rilasciate ogni giorno sui due principali marketplace, la competizione è elevata e spesso basata su meri fattori estetici: curare l'aspetto e il design dell'icona di presentazione della tua app può fare la differenza nell'attirare nuovi utenti e un maggior numero di download.
App Store
Le dimensioni richieste sono 1024 x 1024; App Store provvederà in automatico ad adattare l'originale fornito nei vari formati. Diventa quindi importante in fase design realizzare icone capaci di dare buone prestazioni su diverse risoluzioni e layout.
Google Play
La dimensione richiesta qui è 502x502; anche se non è obbligatorio, per migliori performance Google consiglia l'adozione del suo material design e delle sue linee guida.
Vuoi approfondire?
APP Store: iOS 9 Design Guidelines e iOS Icon Sizing Reference Chart
Google Play: Android Material Design Guidelines e Android Icon Sizing Reference Chart
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